Dal 10 aprile – Mostra “contrappunto” – le voci personali di quattro artisti in un insieme unico e coerente

Domenico Cerabona | 4 Aprile 2025

Ermanno Barovero, Roberto Bricalli, Elio Garis e Ariel Soulé espongono nelle sale di via Tollegno 52 a Torino dal 10 aprile (inaugurazione alle 17.30) al 3 maggio

“Contrappunto”, mostra che unisce in un sodalizio artistico i lavori di due pittori, Ermanno Barovero e Ariel Soulé, e due scultori, Roberto Bricalli ed Elio Garis, sarà inaugurata giovedì 10 aprile alle ore 17.30 nella sede della Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52 a Torino, dove sarà ospitata fino al 3 maggio. Dopo la prima tappa a Morbegno, in provincia di Sondrio, la mostra itinerante fa tappa a Torino e chiuderà il suo percorso a Cuneo, nelle sale di Palazzo Samone. 

Orario di visita dal lunedì al venerdì 9.30-12.30 e 15.30-19.00, sabato 9.30-12.30, con ingresso libero. 

Contrappunto, il titolo della mostra – spiega il curatore Luca Motto – sottolinea la molteplicità delle voci che, pur producendo un canto individuale e personale, formano un “insieme” armonico e coerente. L’arte è sempre un rito che mette ordine nella realtà e l’artista cerca sempre di rendere docile qualche aspetto incontrollabile della realtà. L’arte è incantesimo. Ci si arresta davanti a un dipinto, davanti a una scultura. La contemplazione è un’azione magica. L’arte è ordine. Ma l’ordine non è necessariamente giusto, benevolo. L’ordine può essere arbitrario, duro, crudele. L’artista è attratto piuttosto dall’ordine della moralità che non dalla moralità dell’ordine. L’artista non fa dell’arte per salvare gli uomini ma per salvare se stesso. L’arte è un luogo sacro. Tutto ciò che è immesso in questo spazio si trasfigura. Tutto questo fa parte della ricerca dei quattro artisti, che trasformano lo spazio espositivo in cui mescolanza e unione sono dionisiaci, tutto fuoco e passione. La separazione e l’individuazione sono apollinei, tutta estetica e logica. Nella mostra Contrappunto i quattro artisti fanno dell’occhio un occhio esplorante e la loro arte testimonia il linguaggio specifico delle immagini, sia pittoriche che scultoree, che rimandano a una realtà altra e stupefacente». 

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